giovedì 25 aprile 2024

l ‘acqua nuova

Racconto breve

maria grazia puglisi





Grazia ci aveva cresciuto sette figli in quella casetta con una sola camera, il corridoio che la sera si trasformava in zona notte con letti di fortuna e tende separè, più la cucina -pranzo compreso il forno a pietra per il pane che puntualmente ogni sabato era solita fare per la sua numerosa famiglia di figli, generi, nuore e nipotini che gioiosi la circondavano nell'attesa della pagnottina finale.

Erano tempi duri quelli, soprattutto nella stagione invernale quando la neve e il gelo incombeva su quel paesello di montagna e per lavarsi la mattina bisognava tirare su l'acqua dal pozzo con il secchiello traballante per il continuo lavoro che tutti i giorni era costretto a fare.

E bisognava tirare su grande quantità di acqua per riempire il pentolone ove scaldare l'acqua per fare il bucato e poi ancora acqua per risciacquare il tutto; e per cucinare , per bere che bisognava far prima bollire......

Grazia era oramai avanti negli anni e tutto questo lavoro le era di peso anche se in parte condiviso con figlie e nuore che l'aiutavano come potevano, avendo anche loro una nidiata di figli in tenera età da crescere.

Fu una liberazione per lei quando un'impiegato del Comune si presentò di buon mattino e con voce allegra le comunicò la lieta notizia: presto avrebbe avuto l'acqua diretta in casa e si poteva anche bere! Grazia doveva solamente firmare alcuni moduli e di lì a pochi giorni sarebbero iniziati i lavori. Con gioia firmò e con lei anche i vicini felici della “nuova acqua”.

La novità si sparse per tutto il paesello.Giovani e anziani, donne e bambini erano felici!

Iniziarono i lavori d'idraulica seguiti con curiosità dagli uomini che osservavano ammirati gli scavi e i collegamenti delle proprie umili abitazioni.

Nella piazza del paese fù installata una fontana all'ombra di una rigogliosa quercia e nelle vie adiacenti zampilli su fontanelle minori che dissetavano i passanti nelle calde giornate estive.

Furono mesi d'intenso lavoro e quando finalmente l'acqua sgorgò dai rubinetti di ogni casa, le campane della Chiesa Parrocchiale annunciarono con gioioso scampanio il suo arrivo.

I bambini erano sempre lì a lavarsi le manine e Grazia li osservava sorridendo anche se però li ammoniva dolcemente:”Buoni, chiudete quel rubinetto che l'acqua si paga!”

Grazia da quel giorno potè lavarsi ogni mattina nel suo minuscolo bagno senza uscire più sul terrazzo , tirare su l'acqua dalla cisterna e fare il bucato con l'acqua che lieta riempiva il lavatoio accanto alla cisterna e il secchio...dopo tanto duro lavoro andò in pensione.

Certo, rimaneva il problema di dover riscaldare l'acqua per fare il bucato, lavarsi, fare i piatti, ecc. ecc. ma si sarebbe risolto anche questo inconveniente.

Grazia ringraziò Dio e la Vergine Maria per il grande dono ricevuto, il dono dell'acqua dalla quale nasce la vita.